Le Donne Fuori dall’ombra VIP
53 Elena
(ritratto 2017)
Dettaglio e intervista
“Mi chiamo Elena Travaini, sono nata nel 1986 a Sondrio,, e fin qui penserete voi tutto normale.
E invece NO.
La mia vita è cambiata in un istante, a soli 20 giorni dalla mia nascita mia madre notò in me qualcosa di strano, il mio sguardo cercava sempre luci molto forti, colori molto intesi. Preoccupata per questo comportamento inusuale decise di portarmi dalla pediatra che, fortunatamente per noi, ebbe subito il sospetto che la situazione fosse più grave di quello che si pensava. Trasferita nell’immediato dall’ospedale di Sondrio all’ospedale Niguarda di Milano le brutte notizie non tardarono ad arrivare.
Il mio strano comportamento infatti era dovuto a un raro tumore alla retina denominato Retinoblastoma Bilaterale non Familiare che in realtà si stava mangiando tutte le cellule già da quando stavo nella pancia di mamma. Definirono infatti una gravità di quinto stadio, un tumore molto avanzato che vedeva in Italia un’unica soluzione, l’asportazione chirurgica di entrambi gli occhi per potermi salvare la vita…
Ecco però il destino, un destino fatto di coincidenze meravigliose che mi hanno accompagnata nel mio cammino fino ad oggi. Una giovane stagista dell’università indicò a mia madre una cura in via di sperimentazione che stavano studiando in Olanda con un certo Dottor Tam, un grandissimo luminare nel campo dell’oncologia oculistica pediatrica. Grazie alla mamma di un amico di mia sorella, una bravissima signora Olandese che fece tutte le traduzioni necessarie per poter essere visitata da questo dottore ad Amsterdam, il giorno successivo alla visita in Italia feci il mio primo viaggio in aereo verso l’ignoto.
Nei 3 anni successivi restai quasi sempre ad Amsterdam, sottoposta ad interventi chirurgici, Radioterapia, Laserterapia, Chemioterapia. Mi salvarono entrambi gli occhi anche se la vista da uno la persi completamente e dall’altro occhio si ridusse a meno di un solo decimo.
Mi abituai a convivere con questa disabilità frequentando con tanti altri bambini asilo, scuole elementari, medie e superiori, persino l’università. La mia famiglia non scelse per me scuole speciali ma desiderò farmi crescere nel mondo reale affiancata da persone che potessero aiutarmi laddove non riuscissi da sola.
C’è una cosa sulla quale ho dovuto lavorare molto invece, IL MIO ASPETTO la mia diversità infatti non sta solo nel non vedere quasi nulla, ma nell’aspetto del mio volto che porta addosso i segni della malattia con una malformazione agli occhi molto visibile. Nel complesso della mia vita non posso lamentarmi, ho sempre avuto molto amici, fatto moltissime esperienze, avuto una famiglia eccezionale, ma nella solitudine dei miei pensieri e nel rapporto con specchio e fotografie, nel sentire i commenti cattivi delle persone, le battute, nel vedermi additata come un mostro la mia diversità regnava padrona, prendeva il sopravvento e mi faceva soffrire moltissimo. Non lo davo a vedere ma dentro di me mi chiedevo perchè io? cosa ho fatto di male per portarmi addosso tutto questo?
Crescendo ho imparato a comprendere che c’erano si tante persone cattivelle ma altrettante che mi apprezzavano e mi volevano bene per quella che ero: DIVERSA E UNICA.
Appassionata di danza fin da piccola ho coltivato il sogno di diventare una ballerina professionista e alla veneranda età di 30 sono sbarcata con il mio compagno di vita Anthony Carollo sul palco della trasmissione televisiva Ballando con le Stelle, dopo essere stati ospiti ai campionati del mondo di danza, aver girato un documentario che raccontasse la nostra storia, essere gli attori di un cortometraggio cinematografico iscritto in gara in tutti i festival del cinema al mondo. Queste solo alcune delle piccole cose fatte insieme.
All’età di 20 anni sono diventata mamma di Aurora, la mia luce, la mia vita, una bimba eccezionale nata da una precedente relazione con il mio ex marito. Dalla città di Sondrio mi sono trasferita a Luino un piccolo paesino sul Lago Maggiore dove condivido la mia vita con Anthony da sei anni.
In questi 6 anni è cambiato tutto.
Moltissime le soddisfazioni a livello personale nell’ambito della danza, i podi nelle competizioni agonistiche, i grandi traguardi televisivi, radiofonici, giornalistici, cinematografici ma soprattutto una nuova consapevolezza di Me come donna.
Ho imparato ad amarmi, a volermi bene, a vedermi bella. Ho iniziato a credere che la mia diversità non sia venuta per caso, ho imparato a guardarmi allo specchio con gli occhi dell’amore per me stessa.
Da circa 3 anni con Anthony è nato un progetto straordinario al quale ad oggi, giugno 2017, si sono avvicinate oltre 100.000 persone tra Italia, Svizzera ed Olanda. Condividendo un grande amore tra di noi e una grande passione per la danza Anthony ha deciso di sperimentare con me cosa volesse dire ballare nell’oscurità, nel buio. Proponendo inizialmente show in cui ci esibivamo bendati entrambi, che hanno riscosso un successo grandissimo, siamo finiti con il desiderare di far provare quest’esperienza emozionale, introspettiva e sensoriale anche agli altri. Da questo nostro desiderio comune è nata Blindly Dancing ovvero la danza al buio. Stage, corsi di balli di coppia, Sessioni di coaching motivazionale all’interno delle aziende dove la danza viene utilizzata come un metodo di condivisione, comunicazione, abbattimento delle paure e dei limiti, corsi di danza nelle scuole medie e superiori che insegnano ai ragazzi il rispetto per gli altri abbattendo le barriere della diversità e della disabilità e molto altro ancora.
Blindly Dancing mi ha permesso di comprendere come la mia storia potesse essere d’aiuto e d’esempio per moltissime persone, mamme single, ragazzi disabili, mamme di bambini colpiti da disabilità, ragazze e ragazzi adolescenti desiderosi di inseguire un sogno, uomini e donne troppo impegnati a crogiolarsi nei loro problemi per accorgersi del loro vero valore. Centinaia di migliaia di messaggi ai quali rispondono ogni giorno con orgoglio e con piacere. Ogni contatto, ogni parola, ogni consiglio, ogni domanda mi permettono di migliorare sempre di più e di raccontare storie sempre diverse.
Ma ancora il mio aspetto non riuscivo ad accettarlo fino in fondo, finchè grazie da un’amica ridendo e scherzando abbiamo iniziato a farci delle foto insieme e la cosa mi piaceva mi divertiva, mi sentivo bene e condividevo il mio aspetto con lei che sembrava non vergognarsi di apparire con me.
Da quel momento ho deciso di mettermi in gioco e ho iniziato a sognare in grandissimo, avrei voluto fare in modo che il mio aspetto DIVERSO MA UNICO, diventasse un simbolo per tutte quelle persone che vogliono credere come me nei loro sogni. Ho iniziato a posare per diversi fotografi, a sfilare per diversi stilisti, a presentare eventi inerenti al mondo della moda e piano piano a creare un’immagine che rappresentasse in ogni scatto il mio essere donna.
Ad oggi resto con due grandi sogni nel cassetto, il primo è quello di far conoscere a più persone possibili nel mondo la danza al buio e la mia storia per raccontare a tutti come si possa vincere contro il pregiudizio, la sofferenza, la diversità, il bullismo, le difficoltà della vita. Mi piacerebbe arrivare in America, espandere il progetto in Europa e perchè no ballare sul palco di una favolosa nave da Crociera… e se dobbiamo sognare in grande che ne dite di Disneyland? Quel posto così magico dove si torna ad essere bambin e dove I SOGNI SON DESIDERI DI FELICITA’…. TU SOGNA E SPERA VERAMENTE, DIMENTICA IL PRESENTE E IL SOGNO REALTA’ DIVERRA’!
Il secondo grande sogno, non meno importante ne impegnativo del primo, è quello di diventare un’immagine che possa essere riconosciuta nel mondo della moda, dello stile, del lusso, che ancora una volta dimostri che con il giusto impegno e la dedizione anche una persona qualunque ce la puoì fare. Vorrei rappresentare un Brand importante unendo all’immagine estetica le emozioni e le sensazioni che attraverso la nostra storia e la nostra danza possiamo raccontare, Emozioni e sensazioni che a quanto detto da molti nostri spettatori creano una vera e propria Magia.”