Cristian Palmieri torna ad esporre presso “Il Nome della Rosa”, e lo fa con una mostra che rompe totalmente, almeno in apparenza, rispetto ai suoi lavori passati: una sperimentazione, tutta giocata attraverso la tecnica digitale, che ha per oggetto la rivisitazione di celebri opere della storia dell’arte – da Leonardo a Caravaggio, passando per Stefano Maderno ma senza dimenticare il ‘900, con artisti avanguardisti come Man Ray ed Andy Warhol – e l’universo femminile.

palinsesto urlo munch


“Palinsesto” nasce da un radicale cambiamento di visione da parte del fotografo rosetano, che lo ha portato ad abbandonare i temi tipici della sua produzione e ad avvicinarsi progressivamente al ritratto, esplorato attraverso la Musa ispiratrice per eccellenza: la donna.
Affascinato dalla figura femminile e influenzato dal dibattito che la vede protagonista nella società attuale, il fotografo sovrappone le sue modelle ad ogni originaria presenza maschile, circondandole di quelli che sono gli attributi dell’era tecnologica e della modernità (cellulari, modem, ecc.), o collocandole in pose e contesti variati in rapporto all’opera di riferimento; come i paesaggi naturali d’Abruzzo, un motivo caro all’artista subordinato tuttavia in questa occasione a semplice scenario di fondo.
Le immagini di “Palinsesto” testimoniano dunque una ricerca ancora in parte rivolta al passato, com’è nelle “corde” del fotografo abruzzese, ma allo stesso tempo fortemente intrisa di tratti che attingono alla contemporaneità.
L’operazione compiuta da Cristian Palmieri cancella infatti le pagine d’arte già scritte e consacrate alla tradizione per riscriverne di nuove e più attuali con una cifra moderna e personalissima, grazie all’uso delle potenzialità espressive del medium fotografico e allo sguardo ravvicinato dell’autore sul mondo.
Osservatore sensibile della realtà circostante, Cristian Palmieri intreccia un sempre vivo dialogo tra fotografia e arte, passato e presente, ponendo per la prima volta al centro del suo interesse – è questa la vera novità della selezione di lavori in mostra – la figura umana e le sue differenti caratterizzazioni

Definizione di palinsesto da treccani

palinsèsto (raro palimpsèsto) s. m. [dal lat. palimpsestus, gr. παλίμψηστος «raschiato di nuovo», comp. di πάλιν «di nuovo» e ψάω «raschiare»]. – 1. Manoscritto antico, su papiro o, più frequentemente, su pergamena, il cui testo originario è stato cancellato mediante lavaggio e raschiatura e sostituito con altro disposto nello stesso senso (in genere nelle interlinee del primo), o in senso trasversale al primo; tale consuetudine, documentata già in età classica e diffusasi più largamente, soprattutto per la rarità della pergamena, in età medievale nei grandi centri scrittorî (per es., a Bobbio), è stata causa della perdita di opere di grande valore, anche se la lettura, almeno parziale, della scrittura sottostante dei palinsesti è stata resa possibile in passato mediante particolari reagenti chimici, e facilitata oggi dal ricorso ai raggi ultravioletti, metodo più efficace e innocuo. 2. fig., scherz. Scritto illeggibile perché pieno di correzioni, di cancellature, o anche perché in cattivo stato, sgualcito, ingiallito dal tempo. 3. Per estens., dipinto, su legno, tela o intonaco (affresco), in cui sono stati sovrapposti strati successivi di pittura.