Eyecontact per una moda più inclusiva

“Con il progetto EYECONTACT, ideato da ELENA TRAVAINI ballerina professionista, modella e lifecoach affetta da un raro tumore alla retina che le ha causato una visibile malformazione agli occhi ed una grave disabilità visiva, ed Angela Bianchi ,VirgoImage Milano consulente d’immagine, personal shopper e coordinatrice del Fashion and Luxury Culture Department del campus milanese della European school of Economics e supportato da Anthony Carollo, Alberto Boin e Debora Montoli attraverso ‘PROGETTO AUSUS’, vogliamo raccontarvi la nostra visione di una MODA più INCLUSIVA, che vestendo la persona ne metta in risalto le caratteristiche e ne esalti la personalità. Una moda che si adatta ad ogni fisicità e non viceversa. Una moda che scelga di raccontarsi attraverso una bellezza non standardizzata.”


VIDEOMAKER Ivan Bottelli
PHOTOGRAPHER Cristian Palmieri
HAIRSTYLIST & MAKE UP ARTIST Silvia Gozzi
LUXURYDRESS Dressyoucan
LUXURYSHOES Rosso Latino
BALOONDRESS DESIGNER Alessandra Londoni, Veronica Ranni
BALOONDRESS MODEL Silvia Stigliani
COLLABORATOR Nunzia Patruno, Barbara Santagostini, Adriana Granata
STAFF COMUNICATION Martino Garavaglia, Maria Lucia Caspani, Silvia Sperandio, Elena Broggini, Alessandro Andreozzo, Rosalia Codogni
LOCATION ESE MILANO EUROPEAN SCHOOL OF ECONOMICS FASHION AND LUXURY CULTURE DEPARTMENT

 

Incontro con Sami Modiano, superstite dell’Olocausto

“Gam-Gam-Gam Ki Elekh, Be-Beghe Tzalmavet, Lo-Lo-Lo Ira Ra, Ki Atta Immadì“

“Anche se andassi nella valle oscura non temerei alcun male,
perché Tu sei sempre con me“.

 Questa canzone è di
origine ebraica e durante la Shoah era intonata dai bambini che,

ignari della loro sorte, ma comunque spaventati, andavano a
morire nelle “docce” dei campi di sterminio.

PESCARA (Aurum ore 16) incontro con Sami Modiano, (superstite dell’Olocausto), Giovanni Canzio (Presidente emerito della Corte Costituzionale ) e molti altri, per riflettere sul razzismo montante a 80 anni dalle leggi razziali

Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche della 60ª Armata del
“1º Fronte ucraino” del maresciallo Ivan Konev, impegnate nella offensiva
Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento
di Auschwitz.


Adoro il mio umile mestiere.

Lo adoro perchè ogni giorno, ogni attimo, ho la possibilità di conoscere persone straordinarie.

Tutti siamo in qualche modo straordinari, ognuno di noi ha qualcosa da raccontare e una vita da condividere ma tutto ciò non serve

 se non vi è nessuno disposto ad ascoltarci.

La testimonianza delle immagini dona emozioni eterne e risvegliano in noi ricordi legati alla nostra esistenza.

La testimonianza di una foto legata ai nostri ricordi è certamente più forte di quella di una immagine che testimonia la vita di altri,

la nostra vita è sempre più importante di quella degli altri.

Chi vive di cultura e filosofia vive al di sopra di questi pregiudizi. Chi ha fame di conoscenza ha capacità empatiche e vive le emozioni come fossino proprie. Adoro quello che faccio, per me e per la memoria di chi ci sarà.